Come aprire un’ESCAPE ROOM senza preoccupazioni né concorrenza
Un titolo così potrebbe apparire presuntuoso, ma è un dato di fatto che in questo fantastico mondo non esiste la concorrenza!
Stiamo parlando di un’attività “ONE-SHOT”
I clienti andranno nell’altra escape room al posto di venire nella tua?
Può darsi, ma la volta dopo non potranno rifare la stessa attrazione e siccome l’appetito vien mangiando, puoi stare certo che avranno voglia di provare anche la tua!
ONE-SHOT!? e dove la metti la saturazione di mercato?
Prendiamo sempre come esempio Modena, una città abbastanza piccola: qui da noi puoi far giocare una singola attrazione per 3 anni interi con una media di 60 partite al mese senza subire l’influenza della saturazione del mercato. Se ti sposti in città come Milano o Roma, la vita media di ciascuna attrazione raggiunge tranquillamente i 4 anni. Questo per dimostrare quanto l’esperienza “ONE-SHOT” non sia un problema per la longevità dell’escape room. Un altro beneficio del “ONE-SHOT” è che fa leva sulla curiosità delle persone, attirando una fascia di pubblico davvero vasta e variegata. Giusto per fare un esempio che mi ha colpito molto, alcuni mesi fa sono venuti da noi un gruppo di ultra sessantenni per una rimpatriata. L’unicità dell’esperienza ONE-SHOT non fa che invogliare le persone a provare il gioco!
Ma quanta pubblicità devi fare per avere un ricambio così grosso di clienti?
Come qualsiasi altra attività, ci sono un paio di trucchetti di marketing che aiutano a sfruttare i punti di forza del “ONE-SHOT”, come le foto a fine partita pubblicate sui social network con tag delle persone. Ma se la vostra escape room proporrà un’esperienza coinvolgente, saranno i vostri stessi clienti a portarvi altro traffico.
Potrei continuare con altre centinaia di domande simili, ma vorrei mettere a confronto l’escape room con una qualsiasi altra attività similare rivolta al B2C.